Martin Luther King ha detto: “Il potere è la capacità di raggiungere degli scopi. Il potere è la capacità di effettuare dei cambiamenti.”
Affidarsi al caso facendo forza solo sulla propria dedizione al lavoro non è sufficiente per tenere la serranda aperta per molti anni. Pianificazione e programmazione di ogni attività rappresentano il metodo migliore per far crescere costantemente un’azienda.
Il mercato cambia nel corso del tempo e i clienti si evolvono, quindi un’impresa ha bisogno di un piano strategico che punti a realizzare obiettivi a lungo termine attraverso il raggiungimento di traguardi intermedi a breve termine.
Un piano aziendale a medio/lungo termine prende in considerazione un arco temporale che va da 3 a 5 anni e una serie di step intermedi che servono anche a controllare l’andamento delle diverse strategie messe in atto.
Parafrasando Luther King: un imprenditore deve essere in grado di fare cambiamenti in azienda se vuole continuare ad avere potere sul mercato, ma seguendo un piano strategico realizzato con cura.
La base del piano strategico: differenza tra pianificazione e programmazione
Quando si comincia a ideare il piano strategico non bisogna dimenticare che pianificare e programmare sono azioni diverse che devono necessariamente interagire.
Queste due attività sono strettamente correlate agli obiettivi a breve e lungo termine.
La pianificazione comprende tutte quelle azioni che devono essere attuate nei successivi 3, 4, 5 anni, quindi, si ragione a lungo termine.
La programmazione prende in esame ciò che è da fare nel corso dell’anno, ovvero nel breve termine.
La pianificazione tratteggia il futuro dell’azienda e la guida verso gli obiettivi non immediati. È chiaro che debba essere un’attività da condurre con attenzione, pensando ai reali risultati che si vogliono raggiungere e, soprattutto, avvalendosi di analisi mirate che fanno presagire il comportamento futuro del mercato.
Si può dire che la programmazione sia l’attuazione giornaliera di quanto stabilito durante la fase di pianificazione. Ogni attività programmata deve corrispondere a un mini-obiettivo, il quale è un mattone che contribuisce alla costruzione del macro-obiettivo a lungo termine.
Vantaggi e svantaggi della pianificazione strategica
Per vedere realizzati gli obiettivi a breve termine dell’azienda e raggiungere i grandi obiettivi a lungo termine bisogna seguire una precisa pianificazione strategica che nasce dall’analisi strategica.
Una corretta pianificazione strategica consente di avere notevoli vantaggi, perché:
- Orienta verso gli obiettivi a lungo termine
- Organizza gli obiettivi a breve termine
- Coordina le aree strategiche d’affari (ASA)
- Individua efficacemente le risorse da impiegare per raggiungere gli obiettivi
- Incrementa ed evolve le attitudini manageriali
- Rende più responsabili e collaborativi i dirigenti dei vari settori
- Migliora l’organizzazione interna
- Crea un migliore clima in azienda
Gli svantaggi emergono solo quando la pianificazione strategica degli obiettivi aziendali viene affrontata nel modo sbagliato. In questo caso si può finire per avere dipendenti che fanno il “compitino” seguendo il piano con l’atteggiamento di un burocrate piuttosto che con quello di un professionista che mette passione nel proprio lavoro.
Gli altri limiti che può avere una strategia possono essere l’apparente complessità e l’investimento nel futuro che non porta immediati introiti.
Per non fare errori nella programmazione e pianificazione dei tuoi obbiettivi aziendali leggi l’articolo: “7 casi di fallimento dello strategic planning“.