L’organizzazione aziendale fa i conti con ansia e stress

 

L’ansia e lo stress dei dipendenti influiscono decisamente sulla qualità del lavoro di un’azienda.

 

Se prima della pandemia questi aspetti nocivi dovevano essere considerati e gestiti dall’imprenditore o dell’ufficio risorse umane, oggi è fondamentale affrontarli prontamente e trovare soluzioni per lenirne gli effetti.

 

L’organizzazione aziendale diventa più semplice ed efficace se si conosce il grado di stress del personale e si introducono sistemi per rendere più sereni i lavoratori.

 

Organizzazione del lavoro e ansia: dati da conoscere

 

Sono stati pubblicati diversi articoli e ricerche autorevoli che confermano la rilevanza dei problemi psicofisici causati dalla pandemia e dalle relative misure prese per limitare la diffusione del virus, ma voglio concentrarmi sui dati evidenziati dalla Fondazione Veronesi.

 

La pubblicazione dal titolo L’onda lunga della pandemia sulla salute mentale, che analizza i risultati della ricerca fatta dal Dipartimento di Scienze Biomediche di Humanitas University su un campione di 2400 perone, riporta un dato allarmante che riguarda gli effetti psicologici del Covid-19 e l’organizzazione del lavoro:

 

“… il 50% del campione ha rivelato di aver subito un incremento della fatica percepita durante lo svolgimento di attività lavorative…”.

 

Avere la metà dei dipendenti che deve fare maggiori sforzi per ottenere i risultati richiesti porta con ogni probabilità ad un aumento delle assenze e/o a una minore qualità del lavoro.

 

Per evitare il blocco di progetti per mancanza di figure professionali o il ritardo delle consegne è fondamentale introdurre soluzioni che aiutino i lavoratori a combattere lo stress e a non sentirsi frenati dall’ansia.

 

Dalla ricerca sopracitata, infatti, emerge che durante il 2020:

    • Il 28% degli intervistati dichiarava di aver avuto sintomi ossessivo-compulsivi capaci di interferire con le attività quotidiane
    • Il 21% dichiarava di avere avuto sintomi ansiosi capaci di interferire con le attività quotidiane
    • Il 20% ha avuto sintomi legati al disturbo post-traumatico da stress
    • Il 10% ha avuto almeno un attacco di panico nel mese precedente che ha preceduto la partecipazione all’intervista

 

Queste percentuali devono far capire quanto possa impattare la pressione psicologica sul presente e il futuro di un’impresa.

Rivedere la struttura aziendale per avere vantaggi a lungo termine

 

Per rispettare le misure prese dai governi e per creare ambienti lavorativi sicuri, molte aziende hanno rivoluzionato le loro strutture organizzative, ma ciò che è sempre più evidente è il passaggio da soluzioni emergenziali a soluzioni che possono dare vantaggi a lungo termine.

 

Lo smart working, ad esempio, non deve essere più visto come un modello di organizzazione del lavoro straordinario, da introdurre solo per ridurre il numero di dipendenti presenti in azienda, ma come un benefit che può semplificare notevolmente la gestione delle attività lavorative e di quelle extra-lavorative.

 

Ogni soluzione che migliora l’ambiente di lavoro e lo stato psicofisico dei dipendenti deve essere valutata a prescindere dalle costrizioni causate dal Covid-19 e, se sostenibile, inserita nei piani di sviluppo dell’impresa.

 

Per continuare ad analizzare questo tema leggi anche:
“4 consigli per l’organizzazione aziendale di quest’anno”

 

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