L’organizzazione aziendale è cambiata: la digitalizzazione è indispensabile

Il 2020 ha rappresentato uno spartiacque nell’uso degli strumenti digitali. La pandemia e le conseguenti restrizioni hanno imposto agli imprenditori la revisione dell’organizzazione aziendale.

 

È noto a tutti che la digitalizzazione delle imprese nel nostro Paese va a rilento, perché gli ambiti in cui bisogna investire denaro per evolvere le tecnologie sono molti e spesso mancano anche le infrastrutture esterne al perimetro aziendale.

 

Cosa è cambiato e cosa ci ha insegnato questa crisi dal punto di vista della digitalizzazione?

Cominciamo dall’analisi dei fatti per poi individuare le soluzioni.

La struttura organizzativa e la rincorsa alla digitalizzazione

 

Quante PMI erano pronte all’inizio dello scorso anno per integrare il lavoro da remoto o lo smart working? Molto, molto poche.

 

Eppure, a fronte dell’emergenze e delle nuove necessità, le imprese hanno saputo reagire riadattando le attività e la gestione per continuare a lavorare anche con parte dei dipendenti confinati nelle loro case.

 

Gestire il lavoro secondo queste nuove dinamiche che escludono la presenza in azienda ha comportato l’impiego di dispositivi collegati al web e di strumenti informatici pensati per la condivisione e l’archiviazione dei documenti, per il monitoraggio dei progetti e dei lavoratori, per la realizzazione di riunioni virtuali.

 

Le tante imprese italiane che non avevano ancora pensato a una struttura organizzativa capace di adattarsi al lavoro da remoto si sono trovate a rincorrere la digitalizzazione che già era diversi passi avanti a loro.

 

Quelle che non hanno ancora recuperato almeno parte del terreno perso ora si trovano a dover accelerare per poter sfruttare a loro vantaggio tutte le opportunità date dagli strumenti digitali e dalla connessione a internet.

 

Organizzazione aziendale e tecnologie necessarie oggi

 

Le due principali novità che sono ormai chiare quando si esamina l’odierna organizzazione aziendale riguardano:

 

  • Flessibilità della struttura organizzativa
  • Introduzione di tecnologie avanzate

 

Le strutture organizzative rigide faticano sempre di più a dare risposte efficaci in momenti di instabilità, anche di entità minore rispetto a quella dovuta al Covid-19, e impiegano troppo tempo nell’adattarsi ai mutamenti socioeconomici.

 

Quest’ultimo aspetto è strettamente connesso alla digitalizzazione e alla necessità sempre più impellente di implementare nelle aziende tecnologie per il telelavoro, la cybersecurity, l’intelligenza artificiale, i big data, il digital marketing.

 

Senza avere una struttura organizzativa capace di gestire tutte queste innovazioni la vita dell’impresa sarà molto più difficile, soprattutto pensando a mercati internazionali in cui i competitor sono più digitalizzati e pronti per la ormai più che nota industria 4.0.

 

Un aiuto per affrontare i cambiamenti in azienda

 

 

Affrontare i cambiamenti non è mai semplice, tantomeno quando si devono rivedere diversi settori aziendali e ripensare a processi collaudati nell’arco di decenni.

 

Per questo sempre più spesso gli imprenditori si avvalgono di consulenti in grado di guidare le imprese nel percorso della digitalizzazione e della relativa riorganizzazione della struttura aziendale.

 

Sicuramente le sfide nei prossimi anni saranno ardue per moltissime tipologie di imprese e un aiuto professionale che viene dall’esterno può essere la carta vincente per non perdere tempo, risorse umane e investimenti economici in attività non vantaggiose nel medio/lungo termine.

Se stai pensando a un professionista che ti possa aiutare nell’organizzazione del lavoro in ottica digitale leggi questo articolo:

 

 

“Un consulente aziendale per B2B non si ferma mai: analisi e studio per restare sempre al vertice”

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