Non sempre chi si occupa di marketing strategico parla la stessa lingua di chi dirige un’azienda e questa disomogeneità di certo non fa bene agli affari.
Quando vi è un cambio di management o quando si devono adottare nuovi metodi e canali di comunicazione occorre chiedere l’intervento di un consulente manageriale che faccia da mediatore tra queste due figure aziendali.
Per creare un piano di marketing strategico bisogna parlare la stessa lingua
A volte a generare una distanza tra responsabile marketing e imprenditore è il linguaggio tecnico che viene utilizzato da l’uno o dall’altro senza curarsi della corretta comprensione da parte dell’interlocutore.
Immaginate una riunione in cui uno specialista di digital marketing snocciola termini come SEO, SEA, Inbound, Marketing Automation, ABM, ROI, AI davanti a un management di vecchio stampo che sta cercando di capire se sia il caso di dirottare budget sulla comunicazione online. Difficilmente questi due mondi si avvicineranno nonostante vogliano ottenere lo stesso risultato: promuovere al meglio il brand e/o i prodotti.
Un consulente manageriale che conosca le dinamiche imprenditoriali, quelle del marketing odierno e i rispettivi linguaggi può essere l’arma vincente per creare un piano di marketing strategico senza perdere tempo e senza creare conflitti interni.
La consulenza di marketing strategico per passare dalla teoria alla pratica
Il consulente manageriale può assumere anche il ruolo di Project Manager aiutando a costruire un piano di marketing strategico condiviso da marketing manager e dirigenza.
La consulenza deve mettere d’accordo le metodologie degli specialisti e i risultati che vogliono vedere arrivare più rapidamente possibile gli imprenditori. Passare senza intoppi da quella che sembra solo teoria a una tangibile crescita del fatturato determina la soddisfazione delle due aree aziendali in questione e, soprattutto, permette di remare all’unisono facendo meno fatica per arrivare all’obiettivo.
Questa mediazione è particolarmente importante quando si mettono in campo strategie nuove che coinvolgono canali o figure prima non considerate in azienda e che, quindi, non possono essere valutate con parametri consueti.
Un esempio può essere un piano di comunicazione basato sui social media che, di conseguenza, richiede l’inserimento nell’organico (o la collaborazione dall’esterno) di un Social Media Manager. Il consulente può presentare al management aziendale le caratteristiche che deve avere questo professionista, i vantaggi derivanti dall’utilizzo dei canali social e aiutare nell’individuare lo specialista giusto a cui affidare l’incarico.
Creare un metodo per pianificare la strategia di marketing
Il consulente potrebbe finire il proprio incarico una volta messa in campo la strategia di marketing pianificata per un preciso obiettivo oppure spingersi oltre il singolo risultato pensando a ciò che succederà una volta che sarà uscito dal cancello dell’azienda.
Le professionalità e l’esperienza di un consulente qualificato possono essere sfruttate per creare un metodo di lavoro interno che bypassi tutti gli ostacoli individuati inizialmente tra ufficio marketing e manager.
Avere una sorta di vademecum da seguire ogni volta che si deve pianificare un’attività di comunicazione e marketing consente di snellire le operazioni e velocizzare le fasi iniziali del progetto.
Un buon consulente aziendale, inoltre, fornirà ai dirigenti anche tutti gli strumenti per misurare i risultati, così da poter verificare nel modo corretto l’operato degli addetti marketing interni o dell’agenzia esterna ingaggiata.
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