Il lavoro di un consulente direzionale è in continua evoluzione. Le aziende subiscono cambiamenti negli anni, i clienti hanno sempre più strumenti per valutare e scegliere i prodotti, il mercato si modifica adeguandosi ai tempi e alle richieste.
Anche l’imprenditore vede cambiare il proprio ruolo e sviluppa nuove necessità che un consulente di direzione deve essere in grado di soddisfare.
Chi si pone accanto a un manager per aiutarlo a sviluppare le potenzialità di un’azienda deve costantemente mettersi in gioco e studiare le nuove tendenze.
La funzione della consulenza di direzione
La norma EN 16114 dà una chiara definizione di cosa sia una consulenza di direzione:
“Insieme di attività multidisciplinari di lavoro intellettuale, nel campo delle attività di management, che mira a creare valore o a promuovere cambiamenti, attraverso la fornitura di consigli o soluzioni, intraprendendo azioni oppure producendo servizi”.
Un consulente di direzione non è un santone che dall’alto detta comandamenti da seguire ciecamente, ma è un professionista che analizza i punti deboli dell’azienda e descrive nuove strategie che saranno utili ai manager anche quando il suo lavoro sarà terminato.
La professionalità in questo campo è indispensabile. Dare consigli vaghi infiocchettati a dovere con paroloni non è ciò che fa un vero consulente.
Oggi cercando su Google si possono trovare centinaia di studi di consulenza e liberi professionisti, ma è sempre meglio affinare le ricerche e individuare chi davvero ha un curriculum di qualità.
Il consulente manageriale nell’era del web: professionalità e fiducia
L’evoluzione del consulente direzionale ha avuto un’accelerazione proporzionale a quella della tecnologia avvenuta negli ultimi decenni. In particolare un accesso più semplice alle informazioni, dovuto all’uso sempre più massiccio del web, ha determinato un mutamento nella consulenza di direzione.
Il collegamento più facile tra imprenditore e consulente da una parte ha reso più consapevole il primo su quali siano i vantaggi di una consulenza, ma da un altro punto di vista lo ha esposto al rischio di incappare in pseudo specialisti che promettono risultati incredibili a fronte di costi esigui.
Un dirigente che ha avuto cattive esperienze sarà sicuramente più restio a chiedere l’intervento di un nuovo consulente di direzione. Per questo motivo chi fa consulenza alle aziende deve essere capace di comunicare con esse anche attraverso i nuovi media.
L’esperienza di un consulente che è anche manager e imprenditore è la chiave vincente che permette di stabilire rapporti di fiducia e di risolvere i problemi di un’azienda.
Un consulente di direzione deve conoscere le nuove tecnologie
Non è concepibile attualmente fare consulenza in PMI o in multinazionali senza conoscere le nuove tecnologie e quali siano i nuovi trends del marketing.
Negli anni dell’industria 4.0 il consulente direzionale deve sapere cosa siano machine learning, AI, Internet of Things, solo per citare alcuni dei punti cardine delle aziende del prossimo futuro.
Nell’ambito del marketing e della comunicazione la sfida è stare sempre al passo con lo sviluppo del web marketing e di tutte le specializzazioni che questo ambito comprende (es. SEO, SEA, Inbound).
Gli strumenti si sono evoluti, ma ogni situazione resta sempre diversa e particolare, la differenza sta nel saper affrontare i problemi e risolverli. Confrontati con un imprenditore dalla lunga esperienza.