L’analisi SWOT per una pianificazione strategica B2B efficace

C’è chi la fa una volta l’anno e chi non sa nemmeno cosa sia, questo è il range di notorietà dell’analisi SWOT. Ciò che è certa è la sua importanza all’interno di una pianificazione strategica.

Non è uno strumento puramente scientifico, perché non si tratta di una matematica elaborazione di dati che consegna un risultato inequivocabile, ma è un test fatto di diverse fasi che può dare straordinari vantaggi se condotto con metodo e attenzione.

 

È importante conoscere almeno i fondamentali della SWOT, sia quando si chiede l’intervento di un consulente aziendale sia quando si collabora con un’agenzia di comunicazione, ma anche quando semplicemente si vuole capire come sta andando la propria attività o si vuole ripartire dopo una crisi.

 

Nel corso di questo articolo farò un po’ di chiarezza su questo tema ed evidenzierò i legami che ha con il marketing digitale e tradizionale.

Perché basare la pianificazione aziendale sulla SWOT

 

Vista la premessa sulla disomogeneità della notorietà della SWOT è meglio rendere esplicito questo acronimo:

  • S > strengths (punti di forza)
  • W > weaknesses (debolezze)
  • O > opportunities (opportunità)
  • T > threats (minacce)

I primi due punti dell’elenco, strengths e weaknesses, possono essere visti come fattori interni all’azienda, mentre i restanti due, opportunities e threats, sono attribuibili a fattori esterni.

 

Un’analisi che prende in considerazione questi quattro aspetti che influiscono sull’andamento di un’attività produttiva è la base di qualsiasi azione si voglia fare per migliorare uno o più settori aziendali.

 

Per ottenere risposte chiare e davvero utili alla crescita dell’impresa bisogna svolgere la SWOT in modo corretto. È fondamentale stabilire chi deve partecipare all’analisi e procedere passo dopo passo per non trascurare nessun elemento.

Pianificazione e programmazione per condurre l’analisi in modo perfetto

 

Prima di iniziare con la SWOT bisogna decidere chi farà parte del team analitico. Oltre al proprietario o al gruppo di soci che guidano l’impresa è utile far partecipare alla riunione le figure a capo di ogni settore e, alle volte, anche chi ha particolari compiti all’interno dei singoli uffici.

 

Non è detto che i manager siano le uniche persone idonee a individuare le caratteristiche che fanno eccellere o che affossano l’azienda. Anche un semplice dipendente potrebbe porre l’attenzione su dettagli che uno sguardo più orientato alla visione d’insieme non coglierebbe.

 

Un brainstorming in cui sono coinvolte molte persone e con ruoli eterogenei all’interno dell’impresa può essere un’eccellente idea quando si vuole dare una vera svolta al proprio business.

 

Una volta pianificato chi dovrà essere coinvolto nella SWOT bisogna programmare una serie di domande che stimolino i partecipanti a dare risposte produttive per ognuno dei quattro settori, ad esempio:

  • Punti di forza. In cosa l’azienda batte la concorrenza? Perché i clienti apprezzano il prodotto/servizio x? A chi e/o a cosa è attribuibile il successo dell’azienda?
  • Debolezze. In cosa i competitor sono migliori? Perché quest’anno abbiamo venduto meno? Quale tipo di figura manca in azienda? Quali sono i settori aziendali da ottimizzare?
  • Opportunità. Quali sono i nuovi trend del mercato che non stiamo seguendo? Quali tecnologie dovremmo utilizzare? Esistono nuove nicchie di mercato in cui dovremmo investire?
  • Minacce. I competitor come ostacolano il successo dell’azienda? Esistono fattori socio/economici che possono affossare il fatturato? Come stanno cambiando le necessità dei clienti?

Le domande devono essere personalizzate a seconda del tipo di azienda e delle caratteristiche specifiche del mercato in cui essa opera.

Dalla SWOT alla pianificazione strategica B2B

 

Arrivati alla fine di questo articolo si può dare per assodato che la SWOT è un valido alleato quando si deve creare uno strategic planning. Ancora più importante lo è per le aziende B2B, che spesso si pongono obiettivi ambiziosi pur operando in mercati con un ristretto numero di potenziali clienti.

 

Ogni elemento che può essere ottimizzato per arrivare ad avere maggiori contatti commerciali dà un vantaggio evidente in termini di risparmio ti risorse e di tempo. Quindi, posso dire senza timore di smentita che un’accurata fase iniziale di analisi porta notevoli benefici all’azienda per lungo tempo.

 

Per arrivare a ottimi risultati in breve tempo la cosa migliore da fare è rivolgersi a un esperto della consulenza aziendale.

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