La consulenza manageriale B2B continua a crescere

La consulenza manageriale negli ultimi anni ha mostrato tutta la sua efficacia.

 

Complice la crisi economica che ha fatto affiorare esigenze oppure la maggiore apertura anche da parte degli imprenditori più ostici alle intromissioni nelle loro aziende, gli interventi dei consulenti sono sempre più richiesti.

 

Esistono diverse motivazioni per cui grandi società o piccole medie imprese si rivolgono ai professionisti della consulenza. Non si creda che una decisione del genere venga presa solo per salvare un’azienda sull’orlo della chiusura.

 

Alle volte sono stupefacenti gli obiettivi che le B2B possono raggiungere attraverso la collaborazione con un consulente manageriale. Tutto sta nell’individuare il professionista giusto che si dedichi totalmente al progetto.

 

Gli obiettivi di una consulenza direzionale

 

Non ci si sveglia una mattina e senza motivo si decide di far intervenire un professionista esterno nella propria azienda.

 

Le leve che spingono un imprenditore a chiamare un consulente di direzione possono essere:

  • Problemi lato vendita e proposta di prodotti e servizi
  • Modello di business in evoluzione e difficoltà a generare stabilmente utili
  • Lancio di nuovi prodotti
  • Ricerca di nuovi mercati
  • Comunicazione aziendale insufficiente o incoerente
  • Marketing non più efficace
  • Processi industriali obsoleti
  • Introduzione dell’industria 4.0
  • Ricerca di soluzioni ecosostenibili e di risparmio energetico

 

Dietro a ogni voce di questo elenco si celano una serie di obiettivi che devono essere valutati per capire se sono raggiungibili o meno.

 

Ad esempio: un’azienda metalmeccanica che voglia passare all’automazione secondo i dettami dell’industria 4.0 deve avere la capacità di investire denaro e risorse in questa trasformazione. Non esiste consulente che possa rivoluzionare reparti di produzione in un istante e in assenza di budget adeguato.

 

Un imprenditore deve essere realista e un consulente di direzione deve essere serio. Promettere il raggiungimento di mete impensabili diventa un boomerang per entrambi.

 

Si possono definire risultati plausibili di una consulenza direzionale:

  • Ottimizzazione della gestione economica
  • Miglioramento delle strategie di vendita
  • Individuazione di nuove opportunità commerciali
  • Efficientamento della gestione di processi interni e personale
  • Realizzazione di piani di comunicazione integrata
  • Creazione di strategie di marketing innovative
  • Definizione di un business plan

 

Gli obiettivi mutano nel tempo seguendo il cambiamento dei mercati e delle condizioni sociali. Fino a una ventina di anni fa l’impatto ambientale di un’azienda non era considerato centrale in un piano industriale, non si parlava nemmeno di smartworking e il digital marketing era agli albori. È chiaro che oggi queste tre cose sono diventate ottime motivazioni per chiedere una consulenza.

 

Consulente aziendale: un lavoro che cresce e fa crescere

 

Stando al rapporto 2018/2019 prodotto dall’Osservatorio Assoconsult insieme all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata: “Siamo davanti al quinto anno consecutivo di crescita, +8,6% rispetto al 2017, un intero lustro nel quale la Consulenza è cresciuta con percentuali simili a quelle di economie fast growing” (dall’introduzione di Marco Valerio Morelli Presidente Confindustria Assoconsult AD Mercer Italia).

 

In questa ricerca si capisce bene che l’incremento della richiesta di consulenti aziendali è costante. Questo significa che la consulenza è un servizio apprezzato dagli imprenditori, altrimenti non si spiegherebbe questo generale successo, anche in un tessuto economico fatto soprattutto di PMI come quello italiano, tipologia di aziende che in passato era più ostico all’aiuto esterno.

 

Un’azienda B2B che voglia crescere o che voglia vincere le nuove sfide del mercato è giusto che si affidi a un consulente aziendale specializzato. Sono i dati a confermarlo.

 

Il rapporto Assoconsult dimostra che sono le industrie a richiedere maggiormente servizi di consulenza, seguite dal settore finanziario, dalle telecomunicazioni, dall’energia e dal settore pubblico.

 

In questo settore la consulenza nel 2010 traeva profitti per il 32,5%, mentre nel 2018 era salita al 34,2% con un incremento medio annuo del 7,3%.

 

Nel settore terziario la crescita è ancora maggiore: dal 52,8% del 2010 al 56,6% del 2018, arrivando a un tasso medio annuo del +7,5%.

 

A quanto pare il giusto consulente d’impresa può essere la migliore scelta per non perdere tempo e denaro in mercati altamente competitivi.

“Consulente d’impresa Business to Business: esperienza e risultati”.

Se ora vuoi saperne di più su chi si occupa ogni giorno di consulenza leggi:

“Consulente d’impresa Business to Business: esperienza e risultati”

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