Da Imprenditore a Presidente: l’evoluzione parte dalla struttura aziendale

Quando un’idea diventa un’attività commerciale che produce profitti, si può dire che un sognatore diventa un imprenditore. L’attitudine al successo, la determinazione e il coraggio sono la base per chi vuole intraprendere questa carriera, ma non bastano queste caratteristiche.

Si vedono apparire sul mercato startup che fanno un immediato successo, ma dopo poco tempo crollano come castelli di carta. È stato così per tante aziende del settore informatico/tecnologico. Molto spesso questo è dovuto all’inesperienza degli imprenditori e al fatto di non riuscire a strutturarsi adeguatamente quando si ha una crescita repentina.

La lungimiranza è fondamentale già quando si fa il business plan e si stabiliscono le strategie che guideranno tutto l’operato dell’azienda.

Come può cambiare la struttura aziendale: un esempio concreto

Il sistema organizzativo con cui si gestisce una piccola azienda appena nata, che magari produce un solo tipo di prodotto o servizio, non può essere la stessa di una grande società con diversi reparti e specifiche funzioni.

Per fare un esempio concreto prendo in esame l’evoluzione della Olivetti nel periodo che va dagli anni ’70 agli anni ’90.

Il cambio tecnologico degli anni ’70 ha portato la Olivetti verso una struttura funzionale in cui al vertice vi era il corporate management e al di sotto i reparti ricerca e sviluppo, la produzione, il marketing e l’area commerciale.

Seguendo l’evoluzione del mercato, nel decennio successivo l’azienda muta di nuovo la struttura aziendale andando verso quella divisionale. In questa forma di organizzazione l’area di produzione e il settore ricerca e sviluppo vengono suddivisi a seconda dei diversi tipi di prodotto, ma restano comuni tutte gli altri segmenti della struttura. Inoltre, sempre nello stesso periodo, vengono formate unità di business ben distinte dalla produzione e dal marketing.

Negli anni ’90 la Olivetti cambia ancora organizzazione aziendale creando diverse società dirette da una holding.

La capacità di adattarsi al mercato ha permesso a questa nota azienda italiana di essere competitiva per moltissimi anni e da essa si possono prendere spunti per capire come gestire anche PMI.

In questa ottica diventa significativa anche l’evoluzione che deve fare l’imprenditore che diviene presidente di una società. In questo passaggio diventa ancora più importate avere persone di fiducia a cui affidare i punti cardine della gestione.

La consulenza aziendale può aiutare l’imprenditore

Cambiare la struttura aziendale non è di certo un processo spontaneo che avviene senza preparazione e strategia. Quando si affronta un passaggio così delicato c’è sicuramente bisogno di un esperto che possa analizzare l’azienda da ogni punto di vista.
Un consulente aziendale è utile all’imprenditore, perché può mostrare quali siano le sezioni della struttura aziendale che hanno davvero bisogno di una ristrutturazione. È compito di questo tipo di professionista ideare una strategia adeguata al tipo di cambiamento che l’azienda deve affrontare.

Un imprenditore deve essere in grado di individuare tempestivamente i segnali che possono portare ad una crisi e reagire prima che sia troppo tardi.

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